Come state? [pt.2]

“Sei sorpreso, non è vero? Lo sapevo, ne ero certo.”

Oi Mamma, Suomi! che pubblica due articoli in un giorno solo.

Era da un po’ di tempo che io e Ania ci chiedevamo se fosse il caso di aggiornare un po’ questo blog e da altrettanto tempo rimandavamo, per un motivo o per un altro. La verità è che l’anno passato è stato anomalo ma per qualche motivo i momenti vuoti sono stati, purtroppo o per fortuna, pochi.

A un certo punto però è giunta l’ora, è arrivata la botta di ispirazione (not really, diciamo che ce la siamo fatta venire) e quindi eccoci qua, a questa nuovissima puntata di Chi l’ha visto?

Ania ha già detto la sua, se non l’avete ancora letto le sue peripezie in terre merilapponi le trovate qui.

Prima di iniziare a scrivere sono andata a dare uno sguardo al blog, per verificare quando sia stata l’ultima volta che ho condiviso mie notizie “personali”, a parte quelle riguardanti il Kalevala: marzo 2019. Cioè rendiamoci conto, MARZO 2019. Praticamente due anni fa, tra pochissimi giorni (oggi è il 25 febbraio). A marzo 2019 sono andata a Tornio a trovare Ania, abbiamo passato un weekend di freddo, cose calde da bere, chiacchierate e poi, una volta tornata a Helsinki, ho cominciato un nuovo lavoro. Prima lavoravo nel settore dell’insegnamento per adulti, per chi si stia sintonizzando qui oggi per la prima volta specifico che insegnavo lingua italiana ai finlandesi; il mio nuovo lavoro, invece, era di tutt’altro stampo: avrei lavorato in aeroporto, il mio luogo dei sogni praticamente, in un locale al T1, tra i gate 14 e 15.

Fondamentalmente mi ero resa conto che mi serviva esperienza nel servizio clienti, che è utile per molti, moltissimi tipi di lavoro, e quindi avevo iniziato a mandare CV tipo ovunque, imparando che per la maggior parte dei lavori di customer care (asiakaspalvelu, viviamo in Finlandia e parliamo finlandese, che diamine, maledetti stranieri) era GIÀ necessaria quell’esperienza che a me serviva. Dopo X candidature senza risposta e X candidature rifiutate, su consiglio di un’amica mando una candidatura a questa azienda di ristorazione con molti negozi e locali in aeroporto, candidatura che includeva anche UN VIDEO (la vergogna ha raggiunto picchi che lasciamo proprio stare).

Vengo a sapere, pochissimi giorni prima di andare a Tornio da Ania, di essere stata selezionata per un colloquio. Non solo, sarei stata a Tornio da venerdì a domenica e il colloquio era previsto per lunedì! Bene, arriva il lunedì, faccio il colloquio, pochi giorni dopo vengo a sapere di essere stata presa. Non mi dilungo sulla gioia, non mi dilungo sull’ansia di imparare qualcosa di nuovo, dirò soltanto che cominciai ufficialmente il 15 aprile 2019 e trovai un ambiente lavorativo fantastico, multiculturale, in cui avevo colleghi finlandesi, spagnoli, filippini, vietnamiti, estoni, veramente di tutto. Il paradiso per chi ama le lingue e le culture straniere. Avendo appena iniziato a lavorare non mi sarebbero spettate le ferie estive, il che significa che per la prima volta nella mia vita non avrei trascorso nemmeno un giorno al mare nella mia città d’origine, nel basso Lazio, ma pazienza, ero carichissima e con Ania progettavamo già un certo viaggetto per l’anno successivo, a momenti avevamo scelto pure i giorni (indicativamente maggio) e tutto era very bello ed eccitante. Pochi mesi dopo mi viene anche detto che mi avrebbero fatto il training come team leader, quindi insomma, tanto male non mi andava.

Giusto qualche mese dopo, a settembre, affronto un trasloco, stavolta da sola. La faccio breve, la mia relazione sentimentale col ragazzo con cui vivevo era terminata dopo 5 anni (poco prime del mio trentesimo compleanno, DAJE FORTISSIMO), era ora di andarmene per la mia strada. Bollette, assicurazione, mobili da comprare, pulizie da fare, un sacco di cose simpatiche da iniziare a fare da sola, alleggerite però dal fatto che per fortuna trovai una nuova casa davvero presto, cosa non scontata in Finlandia. A PROPOSITO visto che ora vivo a Oulunkylä, il nuovo hashtag sarà, ovviamente #Oulunculo. Dicevo, per chi non lo sapesse, non sei tu a scegliere la casa, è la bacchetta a scegliere il mag- scusate, è l’agenzia immobiliare o il privato a scegliere l’inquilino: ci sono siti specifici in cui si pubblicizzano case/appartamenti ed è indicato anche il giorno e l’ora per andare a dare un’occhiata, quindi tutte le persone interessate vanno lì INSIEME, se interessati lasciano la candidatura cartacea e il prescelto verrà ricontattato. Fortunatamente, dicevo, beccai il mio appartamento presto, al terzo tentativo.
Seguì un periodo di forte spleen in cui praticamente mi alzavo per andare a lavoro e basta, cambiamenti così massicci richiedono tempo. Il lavoro però andava bene, avevo colleghi fantastici, amici che mi stavano vicino (se mi leggete sapete chi siete) e sognavo l’estate 2020, le ferie e il riposo.

E poi sappiamo tutti cos’è successo a inizio 2020, non serve dirlo.

Il 2020 è stato strano, anomalo, difficile, pesante e triste per un po’ tutti. Ho avuto il virus in famiglia, la famiglia che ho lasciato in Italia; ho rinunciato a scendere dai miei per la seconda estate di fila; ho sperato fino all’ultimo di poterci andare a Natale e invece il Natale me lo sono fatto da sola, davanti a uno sformato (veramente bono, aggiungerei) di patate e salsiccia e a uno schermo con cui ho salutato nonna, zii, cugini, genitori e sorella.
A marzo 2020 ho saputo che sarei andata presto in cassa integrazione. Inizialmente non ci credevamo, ma poi la situazione mondiale si è complicata, la gente ha smesso di viaggiare, il turismo ha iniziato a scarseggiare e la ristorazione a soffrire. Poteva mai avere speranze UN LOCALE IN AEROPORTO? È ancora chiuso ad oggi mentre scrivo, figuriamoci…

Ed è qui che l’esperienza nell’asiakaspalvelu che nel frattempo avevo maturato mi è venuta in soccorso: ho trovato un nuovo lavoro del tutto inaspettatamente. Ciò mi ha tolto un’enorme preoccupazione dalle spalle, quantomeno. Al momento lavoro per un’azienda finlandese, in italiano. EBBENE SÌ SUCCEDE ANCHE QUESTO
Che altro ho combinato? Mah, le solite. Avendo cambiato lavoro ed essendo passata a tempo pieno il tempo per fare tutto quello che avrei voluto non era moltissimo, ma ho continuato quello che già facevo e che credo mi venga pure discretamente bene: recensire musica. Ania ha iniziato a dare lezioni di finlandese, io avevo smesso di darne già nel lontano 2018 e ho smesso anche di dare quelle di italiano ai finlandesi, per cui per ora l’insegnamento è messo da parte. Continua a piacermi ma capitemi, se continuassi passerei la giornata a lavorare e, ecco, no.
Ho in programma di comprare un po’ di robine che mi serviranno per registrare altrettante robine musicali che dovrebbero a un certo punto essere pubblicate, quindi in qualche modo il 2020 ha avuto il merito di rimettermi in contatto con la mia parte musicale, non quella che scrive di musica ma quella che un po’ di musica la fa pure. Diciamo che a mettermi in contatto con la mia parte musicale ha contribuito anche quella simpatica donna della mia vicina, che fa vocalizzi a tutte le ore mentre io lavoro. Ne avrei fatto volentieri a meno.

AH GIUSTO, non ho menzionato il fatto che lavoro da casa da quando ho cambiato lavoro: non ho mai visto l’ufficio, rendiamoci conto.

Ma insomma, domani è un altro giorno e oggi pure, e infatti non vi scrivo dalla Finlandia ma dall’Italia: per evitare un sovraccarico psicologico, dovuto anche al fatto che non ho avuto ferie nemmeno nel 2020 avendo di nuovo cambiato lavoro, sono DOVUTA scendere qui per un pochino e rivedere i miei, con le dovute precauzioni. Tampone prima di partire per l’Italia, altro tampone (anche se non necessario né richiesto) una volta arrivata, dovrò obbligatoriamente farne altri due per tornare in Finlandia, uno prima dell’imbarco se no Finnair me caccia a calci in faccia e uno successivamente.

Il viaggetto in programma con Ania esiste ancora, è solo rimandato a BOH.
Nel frattempo vi rimando al feedback sui segretissimi possibilissimi progetti “audio” di Oi mamma Suomi, nemmeno per quelli abbiamo una data ma state manzi, ci arriviamo. Ci arriveremo.

Ah, un’altra cosa che mi è capitata è che l’inflessione laziale ha preso leggermente il sopravvento su quella (acquisita) partenopea perché il mio ragazzo attuale è della provincia di Roma e purtroppo sono stata plagiata. Vive in Finlandia, lui? No, che domande, a me le relazioni con gente del posto mai, devo sempre complicarmi la vita. Siamo sopravvissuti alla distanza e ci siamo pure beccati diverse volte quindi dai, non va così male. Sempre con le dovute precauzioni e senza strafare, tranquilli.

Fateci sapere come state voi, eh! Speriamo che le nostre strunzat’ vi siano mancate almeno un po’ ma ehi, se il blog is not dead ricordate sempre che non lo sono nemmeno la pagina Facebook e Instagram, su cui siamo state più attive.

Questo articolo lo caricherà Ania al mio posto, per cui Ania, se mi leggi sappi che la foto di copertina la sceglierò dopo. Voi adesso la starete già ammirando, ma mentre scrivo non ho ancora idea di cosa ci metterò. Minchia, blogception.

Aspettiamo un vostro riscontro,
Cordialmente,

Elisa, che ha preso questa faccenda dell’asiakaspalvelu un po’ troppo seriamente, mi sa.

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Big neve in quel di Helsinki dopo due anni, anche a Elisa come Ania piace essere senza volto.
Guarda, l’ho messa anche qua la foto, HA!
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Elisa Mucciarelli
A volte scrivo, quasi mai in modo conciso.