“Non so nemmeno da dove iniziare”
Ania, quando ha pensato di scrivere quest’articolo.
Ebbene sì, non so nemmeno da dove iniziare. Una frase che ormai mi sta accompagnando da un anno, una cosa che ormai mi ripeto tante di quelle volte durante il giorno che non mi preoccupo nemmeno più di articolarne le parole perché vengono da sé. Ma andiamo in ordine.
Come avrete potuto notare, l’attività di scrittura del nostro amato Oi Mamma, Suomi! ha subito una certa battuta d’arresto di quasi 2 anni. Cosa è successo?
Molto semplice, è successo che fine anno 2019 era incasinatissimo, sia per me che per Elisa, è successo che quindi non avevamo mai tempo per scrivere (vorrei farvi vedere la nostra sezione “bozze” per mostrarvi quante idee avevamo che non siamo riuscite materialmente a mettere in forma scritta di articolo intero) e soprattutto, poi, è successo il 2020.
Vi tranquillizzo subito: avrete sicuramente visto che continuiamo a pubblicare via Instagram e Facebook quindi potete stare scialli, Oi Mamma, Suomi! esiste ed esisterà ancora con delle novità, ma ci arriviamo 😀
Questo articolo nasce con l’intento di aggiornarvi, più o meno, su come stiamo, dove siamo finite e cosa stiamo facendo, dopo, appunto, quasi 2 anni. Inizierò io:
Nell’inverno 2019 le cose andavano faticosamente bene, nel senso che si lavorava tanto, ci si stancava altrettanto e si arrivava a fine giornata che non si sapeva nemmeno più come si camminava. Che tempi. Tutto procedeva in maniera più che normale, con gruppi di gente che andavano e venivano e io che li guidavo.
[Dall’ultimo articolo in cui parlavo del mio lavoro sono cambiate un po’ di cose: sono passata dall’essere assistente alle vendite nel 2017, ad avere una persona che dipendeva da me nel 2018 nello stesso settore. Mi sono “allargata” quindi verso la parte delle operation, ergo organizzazione e svolgimento dei tour, inclusa la guida. Dopo di ciò, a partire dall’inverno 2019, sono entrata anche in quella amministrativa e sono diventata socia dell’azienda. Praticamente sono diventata la signora LappOne. per l’inverno 2019-2020 il mio lavoro era di prendere il lavoro della mia collega alle vendite e trasformarlo in viaggio vero con persone vere e cose vere da fare. Dopo il viaggio c’era anche da raccogliere tutte le fatture dai vai posti in cui portavo la gggente (nonché i feedback dei proprietari), metterle insieme, fare i faldoni per i commercialisti e tutte quelle cose noiosissime di amministrazione di un’azienda. Inoltre per quell’inverno avevamo altre tre persone che dipendevano direttamente da me per la parte di guida e accompagnamento dei gruppi, insomma la responsabilità, aiuto che paura.
Inoltre a dicembre 2019 avevamo appena inaugurato il nuovo freschissimo Husky Lodge, con hotel, ristorante, black jack e cani di lusso (semicit.)]
Era una fatica immane ma, col senno di poi, avrei dovuto godermelo un po’ di più il mal di schiena di fine tour. Passato il picco di lavoro di Capodanno ed Epifania i gruppi continuarono più o meno stabilmente fino a febbraio, quando l’ultimo gruppo arrivò il 26, per andare via il 2 marzo. Durante questi ultimi gruppi si cominciava a sentir parlare del Coronavirus, del Covid-19, della Cina e delle possibili implicazioni che ci sarebbero potute essere se questa cosa non fosse stata un falso allarme.
Il 2 marzo 2020 salutai gli ultimi clienti per non vederne più, fino a questo mese, esattamente un anno dopo.
Le compagnie aeree cancellavano i voli, le persone cancellavano i viaggi, i fornitori si preoccupavano per il contagio, un disastro. Dalla parte del Lodge era uguale, con l’aggravante che la Finlandia aveva chiuso quasi da subito gli ingressi per turismo sul territorio. In quel periodo inoltre avevamo 4 persone persone tra colleghi, tirocinanti e guide in prova sopracitati che si sono trovate per i 3 mesi successivi in un altro paese in piena pandemia.
Da lì quindi è stata tutta un’escalation di viaggi annullati in toto, prenotazioni ridotte a zero e confini chiusi, anche, e soprattutto verso la Svezia, che al momento era quella che aveva deciso di adottare misure diverse dal resto del mondo. Ad oggi i confini della Finlandia sono ancora chiusi a tutti gli ingressi considerati non necessari. Io che vivo al confine ho dovuto litigare non poche volte con le guardie di frontiera quando avevo bisogno di andare in Svezia a lavorare (la sede fisica del tour operator era lì) perché all’inizio non accettavano il documento finlandese perché, giustamente, non è valido per viaggiare, poi non mi accettavano il documento italiano perché era di carta, poi non accettavano me perché volevano una prova della mia residenza in Finlandia, insomma un casino. Oggi, se ho capito bene, per entrare in Svezia serve una certificazione di test Covid negativa non più vecchia di 48 ore, regola che per noi frontalieri non vale, perché noi possiamo presentare un certificato di test negativo che ha valore di una settimana, e in quella settimana si può entrare e uscire dai confini, sempre mostrandolo alla polizia o alla guardia di frontiera. Per quanto finlandesi e svedesi siano ligi al dovere e cerchino di rispettare sempre le direttive governative, vi posso assicurare che molti che stanno avendo le tasche piene di tutto ciò, ma ovviamente non vi so dire se questa cosa cambierà nell’immediato futuro.
Cosa ho fatto in quest’anno, quindi, chiederete voi. Essenzialmente ho continuato a lavorare, se pure per la maggior parte del tempo a vuoto, e nel frattempo ho cercato di fare anche altro: ho seguito qualche corso, ho partecipato ad interminabili webinar e workshop, ho iniziato a dare lezioni di finlandese e mi sono interessata a diverse community tra YouTube Italia e Twitch. So che tutto questo esisteva già da anni, ma abbiate pazienza, per 8 mesi all’anno non avevo nemmeno il tempo di guardare l’orario sul cellulare quasi.
Ho iniziato a seguire alcuni creator su YouTube e, da brava multipotenziale quale sono, ho iniziato a pensare “chissà come riuscirebbe questa cosa se la facessi io” e soprattutto “chissà come si fa”, e mi sono appassionata di tutto quello che vedevo in questi posti virtuali e nei loro dintorni: videomaking, vlog, live tematiche, eventi online con ospiti vari, insomma, di tutto.
Mi sono anche dedicata ad una mia passione che ho sempre dovuto mettere in secondo piano per via di ovvia mancanza di tempo: i puzzle. In un anno ho completato circa 13 puzzle, tra 1000-1500-2000-3000 pezzi e 3D più due diamond painting. Magari un giorno ci farò una galleria fotografica, spero dopo averli incorniciati tutti ma mi servirebbero più cornici personalizzate, e soprattutto più muri.
Insomma ho tenuto la mente impegnata in diversi modi, anche perché, se pure la Finlandia non ha imposto un vero e proprio lockdown sul territorio, per forza di cose mi di sono messa di mio in isolamento, e avere questi passatempi mi ha permesso di non impazzire, non totalmente almeno. A proposito di impazzire, se avete consigli di puzzle belli segnalatemeli tutti! Dai 1000 pezzi in poi, 3D, di legno, di cartone, di piume, quello che vi pare. Il mio sogno segreto è di diventare un’influencer che completa i puzzle che mandano i fan, dai aiutatemi a realizzare questa utopia 😀 No dai scherzo, voi intanto segnalate che poi quelli belli sicuro li comprerò e li farò.
Direi che per ora basta come update, presto arriverà anche quello della mia controparte meridionale (non pensavo di poterlo mai dire) Elisa, che ci racconterà cosa ha fatto lei invece in quel di Helsinki.
E per il futuro? Qualcosa bolle in pentola? Diciamo che stiamo pensando di ampliare il blog a qualcosa di più “ascoltabile” e magari più interattivo. E’ ancora tutto da vedere ovviamente, qua siamo gente impegnata ma ovviamente la voglia di fare le cose che non siano lavorative c’è, ed è anche tanta. Vedremo, insomma se riusciremo. Intanto chiedo a voi, vi piacerebbe se sbarcassimo su qualche nuova piattaforma?
E visto che vi voglio bene, vi chiedo anche: e voi? Come state? Cosa è successo nella vostra vita negli ultimi 12 mesi (o anche più)?
P.S. Visto che non mi sembrava il caso di mettere un pdf della mia certificazione di risultato negativo al test Covid-19 come immagine di copertina, ho scelto una ben più bella foto scattata il 15 settembre 2018 dalla mitica Francesca Dani. Quella figura nera senza faccia sono io, ovviamente.