I sogni strambi per me sono una realtà quasi quotidiana, che si tratti di partorire gattini, essere inseguita da membri di una qualche setta diabolica o semplicemente inciampare a ogni passo mentre cerco di scappare. Qualche notte fa è arrivato l’ennesimo sogno semi-inquietante, ma a suo modo interessante: in parole povere, io e tutta la mia famiglia andavamo a Tornio a trovare Ania e per farlo attraversavamo una specie di porta(le) in cima a una scalinata, dietro la quale si trovava un mondo completamente diverso, si parlava una lingua incomprensibile (né finlandese, né un suo dialetto) e avevano luogo strani rituali magici. Dopo essermi svegliata ho realizzato che in effetti so così poco del lavoro di Ania che chissà, magari tutto questo è più reale di quanto pensi. Perché non chiederlo direttamente a lei?
Allora, skippiamo i convenevoli perché ci siamo già presentate abbastanza nel primo post del nostro blog, shall we? Come stai, e quanti gradi ci sono da te in questo momento?
Ciao Elisa e grazie di avermi dato l’opportunità di partecipare a quest’intervista. Sono davvero una grande fan del tuo lavoro ed è un onore per me essere qui con la redazione del Rolling Stones, sono un’assidua lettrice e vi leggo semp-ah, non è il Rolling Stones… Errore mio scusate.
Scherzi a parte, qui va tutto bene, siamo rientrati dagli ultimi tour della stagione da poco e per le strade di Tornio c’è un meraviglioso pantano di neve sciolta e acqua di un particolare color fango, molto suggestivo. Per non parlare poi delle mortalissime lastre di ghiaccio che puoi trovare comodamente sul tuo balcone, senza nemmeno doverti muovere da casa. Le temperature si aggirano intorno ai +2° e il sole splende forte, ma FORTE, specialmente alle 6 del mattino, che qua ormai per allora ha già albeggiato da 2 ore.
Lavori per un tour operator che si occupa principalmente di organizzare viaggi in Lapponia per i turisti italiani, giusto? O anche viaggi in Italia per finlandesi?
Sì, il tour operator per cui lavoro organizza per lo più viaggi in Lapponia per italiani, ma negli anni abbiamo avuto anche turisti da altre parti del mondo, abbiamo giusto avuto due clienti francesi nel nostro ultimo tour di Pasqua, e un gruppo di libanesi in quello della scorsa Epifania. Esiste poi un altro tour operator gestito dalle stesse persone che organizza invece viaggi in Italia per finlandesi, ma per ora io non ci sono ancora molto dentro, magari in futuro…
Il tuo è un lavoro d’ufficio o passi anche molto tempo fuori casa? Se sì, che vai combinando fuori casa? Ti ricordi di metterti sempre la sciarpetta?
La sciarpetta se è lunga rischia di impigliarsi nel manubrio e, nei casi più gravi e sfigati, nei cingoli della motoslitta quindi no, per me solo colli di pile e passamontagna.
Bene, dopo quest’angoscia veloce già solo alla terza domanda, andiamo avanti.
Sì, il mio è prettamente un lavoro d’ufficio, essendo assistente alle vendite per il tour operator, ma in alcuni casi capita che debba andare in giro a fare da supporto alla guida dei nostri gruppi. La regola generale in questi casi è che io seguo il gruppo laddove c’è bisogno di qualcuno che interagisca con la popolazione locale che non spiccica altra lingua oltre al finlandese, e questo capita quando c’è da fare il safari con i cani husky o con le motoslitte, e altre esperienze carine che offriamo. Ad esempio la nostra mitica allevatrice di husky Ulla riesce a ringraziare e salutare i clienti con dei timidi “thank you and bye bye” ma a noi piace sempre rimanere con lei dopo i safari e lasciarle raccontare cosa vuol dire vivere in una foresta isolata ed allevare tutti quei cani (al momento ne ha 30 adulti e 5 cuccioli nati da poco che sono ancora con la mamma in allattamento) e spesso i nostri clienti si appassionano e le fanno tante domande, per cui serve qualcuno in grado di fare da tramite. Lo scorso Capodanno abbiamo avuto ben 3 gruppi in contemporanea per cui c’era da supportare un po’ tutti, quindi ho fatto da ranocchia tra tutti e tre (immaginate il mio cervellino a dover conoscere tutti contemporaneamente, ma ce l’ho fatta senza troppi problemi fortunatamente, usando soprannomi, mostly).
Seguiamo un attimo passo passo le fasi del tuo lavoro: ti arriva una mail da qualcuno interessato a comprare un pacchetto con voi. Cosa succede da qui in poi?
Allora, innanzitutto le richieste ci arrivano un po’ da vari canali, visto che lavoriamo anche con fotografi professionisti che pubblicizzano i nostri viaggi con loro sui loro siti e sulle varie pagine social. Ognuno di loro ha una sua tecnica di vendita chiaramente e a me che sono la ricezione finale delle richieste, ne arrivano in vari formati, dal “mi piacerebbe sapere quanto costa tutto” (e poi magari spariscono, perché oh, non tutte le vendite vanno a buon fine) al “Ania qua c’è un gruppo già formato, hanno già preso i voli, hanno già fatto le valigie e detto ciao al gatto, fagli confermare il viaggio e chiudiamo tutto”.
Per prendere un caso generale, così vi faccio capire: arriva una richiesta tramite mail: “salve, io e la mia compagna stavamo gironzolando su internet alla ricerca di viaggi per vedere le aureole boreali e ci siamo imbattuti nel vostro sito, belle foto! Maaaaaaa quanto costa fare un viaggio con voi? Se partiamo dalla provincia di Mazzolate sul Cranio, quale sarebbe l’aeroporto più vicino per arrivare in Lapponia senza perdersi sulle Ande?”.
A questo punto rispondo presentandomi e fornendo informazioni generali sul tour, se mi viene specificato, altrimenti offro la possibilità di scelta tipo Natale, Capodanno, viaggi invernali a Capo Nord, solstizi ed equinozi, insomma cose in generale.
Se la comunicazione continua in positivo, cioè se il cliente dimostra la volontà di voler prenotare si va avanti, faccio quotare il volo, faccio versare la caparra per confermare, ecceteri ecceteri. Nel caso in cui invece mi scriva “Io e la mia compagna ci abbiamo pensato un po’ e abbiamo deciso che non possiamo lasciare il nostro cane da solo quindi sarà per l’anno prossimo, grazie mille!”, allora il mio lavoro sarà stato inutile e andrò a piangere in un angolo. No non è vero, lascio il cliente semplicemente con l’invito a seguirci sulle nostre pagine per rimanere sempre aggiornato e magari una prossima volta potrà prenotare. A volte non ha molto senso insistere, magari questo è il sogno di una vita per qualcuno e delle ristrettezze economiche non lo possono rendere possibile.
Seconda situazione: sai che domani arrivano alcuni clienti. Ti occupi tu di andarli a prendere? Come funziona?
Allora, il fatto che domani arrivino alcuni clienti vuol dire innanzitutto ANSIA. Ma ansia forte.
Dovete sapere, nel caso in cui non fossi riuscita a farlo trasparire fino ad ora, che io sono un tipo molto apprensivo e ansioso, e il fatto di dover guidare un gruppo di sconosciuti a fare cose che potrebbero definire il loro gradimento o meno dell’intero viaggio è una situazione che genera un discreto quantitativo di ansia che in me si manifesta con inappetenza, pesantezza di stomaco e insonnia.
Una volta passata questa fase, che in genere dura dai 2 ai 4 giorni precedenti l’arrivo di qualcuno, al momento dell’arrivo in questione, a seconda della disponibilità del nostro staff si va ad accogliere i clienti, posso andare io come può andare il capo come possono andare altri collaboratori. In genere il primo giorno si cena e si fa un po’ di presentazione del tour operator in generale, dello staff, del programma e di tutte queste belle cose. Dopodiché si va a dormire e l’indomani si comincia con la roba seria.
E una volta che i clienti sono lì, cosa fai? Torni ad occuparti delle mail oppure li assisti in ogni fase della loro permanenza?
Sempre a seconda della disponibilità, ci si divide i compiti. Come ti dicevo, io seguo i gruppi laddove c’è bisogno di un supporto linguistico col finlandese (o anche con l’inglese), nel caso in cui ci sia qualcuno che copre questo ruolo per questa giornata, io rimango in back office e continuo il mio lavoro di sales assistant, perché non è che quando siamo in giro mettiamo un cartello sul sito “siamo in tour, chiamare ore pasti” oppure “ricontattare a tour finito”, le richieste arrivano in qualsiasi momento, non si possono davvero prevedere.
Dimmi una cosa del tuo lavoro che ti piace tantissimo.
Nonostante la mia ansia, sono una persona molto socievole e sociale. Mi piace stare in mezzo alle persone e mi piace che le persone si divertano in mia compagnia. Ma soprattutto mi piace moltissimo riuscire a trasmettere il mio amore personale per questa terra. I nostri tour hanno l’intenzione di far scoprire il lato vero e genuino della Lapponia, con noi non trovi sistemazioni negli igloo di vetro o allevamenti di husky a 5 stelle, noi offriamo la realtà Lappone nella sua semplicità più onesta. Nelle sistemazioni, nella cucina, nelle persone, quello che vogliamo è trasmettere il potenziale che ha questa terra e l’amore che chi ci abita nutre per essa, che ormai è lo stesso che nutro anche io, e tutti noi del team. Mi piace molto quindi raccontare la mia storia prima, perché quello è inevitabile, quando dici a un cliente che vivi stabilmente a Tornio, ti deve per forza chiedere “oddio e come mai?”, e poi la mia passione per questa zona, per le cose che amo di questo posto, per lo stile di vita e per le persone che, senza nulla togliere resto della Finlandia, in questa zona sono uniche.
Ok, adesso invece una cosa che non ti piace per niente.
Mh, difficile rispondere a questo. In genere mi è difficile individuare qualche cosa (in qualsiasi cosa io faccia) che sia completamente e oggettivamente buona o cattiva. Tendo sempre a trovare aspetti positivi e negativi in qualsiasi cosa, non mi piace essere categorica, provo un senso di repulsione per la scelta bianco/nero, e ho sempre la volontà di trovare zone grigie. In questo caso potrei dire la cosa che mi piace di meno, che comunque avrebbe i suoi lati positivi, ed è il lavorare da casa a lungo nel periodi di sola vendita. In questi periodi di tempo non c’è davvero qualcosa di significativo da fare dal punto di vista fisico, c’è solo da star lì ad accogliere le richieste che arrivano per mail o telefono e gestire tutto tramite un pc, ecco in questi periodi quello che non mi piace è che mi impigrisco tanto. Più sto fuori e più voglio stare fuori ma più sto a casa più voglio stare a casa e a un certo punto mi rendo conto di questo mio sprofondare nella sedentarietà e mi sento di impazzire e penso “devo uscire”. In quel momento mi decido e vado a farmi un giro da qualche parte, o, se le condizioni non sono delle più invitanti (tipo ora che ci sono pantani e pozze di ghiaccio dappertutto che non sono proprio simpatici a camminarci dentro o sopra) ripiego su altro, tipo guardare qualche serie, o giocare a qualche videogame ma, di nuovo, ciò mi porta ad un impigrimento totale. Il lato positivo in tutto questo, come potrete facilmente immaginare, è che lavorando da casa non sono soggetta a orari stretti d’ufficio o a sveglie particolarmente disumane. Il problema però, anche, è che sveglia o non sveglia, quando non ti stanchi fisicamente durante il giorno fai anche fatica a dormire, e si crea un circolo vizioso di sonno senza sonno e veglia non proprio sveglia.
La cosa più strana che ti sia mai successa lavorando.
Una delle attività (se possiamo chiamarla così) che offriamo è l’incontro con una sciamana, che tramite dei tarocchi ispirati al Kalevala, legge le persone (suona male ma è quello che fa). Ogni volta che vado da lei, ci azzecca sempre, e questo ormai non mi sorprende, anche perché non è la prima volta che vedo aprire i tarocchi quindi so di cosa si parla. Quello che mi è successo di strano, o meglio di particolare, è stato vedermi uscire la stessa carta per (credo) 3 volte di fila.
—ATTENZIONE STORIA D’AMORE IN ARRIVO COPRITE LE ORECCHIE AI BAMBINI—
All’epoca, sembra mille anni fa ma parliamo di febbraio/marzo, ero in fase di frequentazione telematica con una persona per cui stavo totalmente perdendo la testa. Mi vergogno quasi a dirlo perché queste cose romantiche non fanno per me, ma comunque. Avevamo gruppi in arrivo quasi tutte le settimane e per 3 di loro, andai io a fare da traduttrice. In queste tre volte le carte che mi uscirono dicevano la stessa cosa: “tanto a cui pensare, tanto lavoro fatto e da fare ancora, e questa qui è la carta dell’amore, fortissima”. La sciamana chiaramente non sapeva nulla di nessuno, e io nemmeno le dicevo nulla, nonostante si parlasse anche fuori dal momento coi clienti, perché era tutto in fase “sperimentale” per cui non mi andava di elargire dettagli perché se poi non andava bene il tutto, sai che figura.
Alla quarta volta che ci vedemmo, per un nuovo rito con nuovi clienti, al momento della mia carta esce ancora la carta dell’amore ma solo quella, senza lavoro e senza altre aggiunte. Lì lei capì e mi fece un sorriso di quelli “a-ha! Eccovi finalmente!”, la novità era che io e questa persona avevamo deciso di portare la frequentazione a un livello successivo, per cui da una volta all’altra che vidi la sciamana, eravamo belli che fidanzati.
Da lì tutte le altre volte che mi è capitato di tornare a tradurre per nuovi gruppi di clienti, le carte erano sempre le stesse e le sensazione della sciamana su questa persona sempre più positive. Aveva capito che questo tizio misterioso mi stava facendo riconquistare la fiducia nel genere umano, e lo stavo capendo anche io. Insomma a detta della sciamana, mi si vedeva scritto in faccia che sono la fan numero uno del mio ragazzo.
Ti ricordi quando scrivemmo tempo fa che a detta mia gli uomini finlandesi sono uno più inutile dell’altro? Continuo ancora a pensarlo eh, per carità, ma devo ammettere che ho avuto la fortuna di trovare il meglio che mi potesse capitare. Alto (parecchio), biondo e occhi azzurri, barba e capelli lunghi, chitarrista e appassionato di musica metal. Sembra la descrizione del finlandese random dei miei sogni ma lui davvero è così. Il commento di mia madre a riguardo è stato “e beh, non poteva piacerti altrimenti, pare fatto apposta”.
Mia madre ha anche detto che per la sua altezza probabilmente non entrerà in macchina ma questa è un’altra storia, su cui magari ti aggiornerò.
La domanda più insolita mai fatta da un cliente.
Direi che definire “insolite” delle domande di qualcuno che non è mai stato qui non sia propriamente corretto, perché alla fine noi che viviamo qui sappiamo COME viviamo qui e di cosa c’è bisogno per vivere qui, qualcuno che non c’è mai stato mi può chiedere se a febbraio deve portare la crema solare (sì, abbiamo avuto questa domanda) oppure se per stare a -20° basta una pelliccia (sì, anche questa). Più che altro mi piace ricordare l’apprensione di alcuni dei nostri clienti, di uno in particolare che abbiamo avuto nel nostro ultimo tour.
Piccola premessa: qui a Tornio, se ci va grassa, la neve si scioglie a giugno, giusto in tempo per la festa di Juhannus, per cui a marzo siamo in piena neve, anche perché se così non fosse stato non ci saremmo mai sognati di mettere un tour per Pasqua, che trovandosi al primo di aprile, è capitato in un momento perfetto, per luce, temperature e possibilità di avvistamento dell’aurora boreale.
Questo cliente prenota a gennaio e da allora mi chiama circa ogni due settimane per chiedermi informazioni varie su abbigliamento, cose da comprare e altri fatti, e finisce sempre la conversazione chiedendomi che temperature ci sono al momento e se ci sarà neve per quando verrà. Ogni volta. E ogni volta io lì a rassicurarlo che sì, ci sarà neve, nessun problema, “no perché se non c’è io non vengo”, noneee ci sta.
Una settimana prima dell’arrivo di questo gruppo in cui ci sarebbe stato anche lui, un’ondata di alte temperature fa sciogliere gli strati superficiali di neve, si vede l’asfalto per strada, gocciolano i tetti, aiuto.
Io e la mia collega, che al momento si appoggia da me per i tour invernali, guardiamo fuori dalla finestra i pantani e le pozze create e pensiamo “è la fine, ora arriva il tizio, non vede la neve e ci denunzia, sarà la fine dell’azienda, dovremo vivere per strada, io dovrò tornare in Italia”. Ovviamente niente di tutto ciò perché, come previsto, perché ormai si sa, ha nevicato di nuovo 3 giorni prima del tour ristabilendo l’ordine e le temperature sotto lo zero. Ora che vediamo sciogliersi tutto per strada siamo ancora inconsciamente preoccupate ma almeno il tipo non c’è e quindi si può sciogliere tutto quello che vuole vai Finlandia sciogliti VAI.
Il complimento più bello mai ricevuto da un cliente.
Questa è bella. Nell’ultimo tour che abbiamo avuto c’erano dei ragazzi della mia età con un passato metallaro che si appassionarono alla mia storia, e in particolare alla mia tesi. Durante i giorni passati con loro ci si fece tante risate con vari racconti della mia vita in Finlandia e di altri fatti che richiederebbero altri mille articoli per essere trattati.
Alla fine del tour li accompagnai in aeroporto, li ringraziai di tutto e augurai loro buon viaggio e buon ritorno a casa e uno dei questi ragazzi mi disse: “sei stata la scoperta più bella di questo viaggio: la scelta più coraggiosa di sempre e la tesi più figa del mondo”.
Cioè questa gente ha sorvolato l’Europa per venire a vedere la Lapponia, i cani, le motoslitte, il cibo, la cultura, e la cosa più bella che mi dicono di aver scoperto sono io.
Inutile dire che sono diventata color estintore dopo quella frase, e sono tornata a casa con un sorriso enorme sulla faccia, fiera e consapevole di aver fatto un buon lavoro.
L’escursione che ti piace di più.
Mi piace molto la velocità quindi sono propensa a dire quella in motoslitta, perché la trovo più adrenalinica, se fatta col team giusto che permette di premere un po’ sul gas.
Ma c’è l’incontro con i cani che permette di spalmarsi dei cuccioloni addosso per qualche ora quindi la scelta è un po’ ardua da questo punto di vista.
E poi c’è la kota nel villaggio dei pescatori di Kukkolaforsen che mi piace tantissimo perché ci sono incisioni del 1800.
E ci sono le rapide, in estate ci si fa rafting.
Aiuto, troppe cose, mi piacciono tutte.
Bene, posso dire con sicurezza che a parte gli strani trasporti di carne e salumi il mio sogno ci ha preso! Sciamani, cani, bipedi impellicciati, bei momenti… Grazie per avermi chiarito le idee! Un saluto per i nostri lettori (o anche no, non ti costringo).
Certo, e grazie a te per questa mia prima intervista! E’ stato un bel momento davvero, spero di farne altre in futuro.
Vorrei salutarvi tutti con un pensiero personale, e per una volta voglio essere seria.
Nella mia vita non sono sempre stata fortunata, mi sono capitate un po’ di cose spiacevoli, così come capitano a tutti, non sono speciale in questo. Ma se c’è una cosa che ho imparato in tutto questo tempo, è che non si deve mai smettere di fare quello in cui si crede. Per quanto questo possa sembrare un discorso da film di Hilary Duff, è così.
Se avete una passione, coltivatela; se avete un obiettivo, perseguitelo. Non accontentatevi di avere dei risultati mediocri se sapete di poter fare meglio. Non accontentatevi di vivere in un ambiente che non vi stimola e non accontentatevi di compagnie che non vi fanno crescere personalmente. Non accontentatevi mai, e se per ragioni che non dipendono da voi siete costretti a stare in uno stato di cose che non vi si confà, fate di tutto per renderlo il migliore degli stati possibili, utilizzate voi stessi per rendere bello ciò che magari per voi bello non è. La vita è una, non accontentatevi, non inariditevi. Siate ferventi, siate attivi.
Siate ambiziosi, sempre.